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Farmaci anticovid, in arrivo monoclonale italiano meno costoso

Farmaci Redazione DottNet | 18/05/2021 11:04

Le prime consegne dal prossimo luglio. Il progetto è nato in Toscana

In arrivo un nuovo farmaco anti-Covid a base di anticorpi monoclonali più efficace, meno costoso, più facile da somministrare rispetto a quello (d’importazione) già in uso negli ospedali italiani. E' il frutto della fondazione senese pubblico-privata Toscana Life Sciences (Tls) insieme con AchilleS Vaccines, nata col supporto fondamentale dello Stato che è diventato socio-finanziatore.  Il progetto tutto toscano, guidato dal luminare dei vaccini Rino Rappuoli, ha concluso la fase 1 della sperimentazione clinica (su 30 pazienti sani) con ottimi risultati: adesso è al via lo studio di fase 2 e 3 su 806 pazienti malati, ai quali il farmaco viene somministrato appena diagnosticata l’infezione, entro 72 ore dal tampone positivo. Se tutto andrà bene giù  in luglio saranno consegnate le prime 200mila dosi di anticorpi, prodotte da Menarini, a un prezzo in via di definizione che sarà assai più basso di quello di mercato grazie anche alla presenza dello Stato nel progetto.

Per assicurarsi la fornitura del farmaco su cui sono puntati gli occhi della comunità scientifica internazionale (200 mila dosi nel 2021, un numero da definire nel 2022 e il diritto d’opzione per gli anni successivi), lo Stato due mesi fa ha acquisito, si legge sul Sole24ore, attraverso l’agenzia Invitalia, il 30% della società di nuova costituzione Tls Sviluppo srl, braccio operativo di Tls, per 15 milioni di euro. Il ministero dello Sviluppo economico (Mise) ha inoltre finanziato con 26 milioni di euro (11 milioni a fondo perduto e 15 di credito agevolato) lo studio clinico italiano sugli anticorpi monoclonali, isolati nel sangue dei pazienti guariti, insieme con la realizzazione a Siena, nell’ex fabbrica dei vaccini Sclavo (il cosiddetto ‘Edificio 23'), di un impianto-pilota per la produzione di (piccoli) lotti clinici destinati alla sperimentazione di vaccini e anticorpi. Anche la Regione Toscana ha contribuito all’operazione con 500mila euro.

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L’impianto-pilota sarà a disposizione di ricercatori e startup, con l’obiettivo finale di creare a Siena, intorno a Tls, un centro di rilevanza europea per la lotta alle pandemie (sono previste 33 assunzioni entro il 2024). Sarebbe un modo per valorizzare una tradizione territoriale centenaria nella produzione dei vaccini – il pioniere fu Achille Sclavo, professore di Igiene all'Università di Siena, nel 1904 – che ha alimentato saperi e tecnologie all’avanguardia.

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